giovedì 31 gennaio 2013

Stamattina sono entrata in terza liceo e Luis Camilo è scoppiato a piangere.

Luis Camilo è un ragazzo intelligente, simpatico, bravo a scuola, con una famiglia bella e un sacco di amici.
Piangeva come un disperato e ho sospettato che la mia lezione su Torquato Tasso non potesse essere disastrosa al punto da produrre tale diluvio universale.

Quando, in una pausa della lezione, ha accettato di uscire dalla classe e di provare a dirmi cosa c'era che non andava, mi ha detto:

Non c'è niente che non va, prof. Assolutamente niente. Non è successo niente di strano e va tutto bene.
Il problema è che io stamattina mi sono svegliato e a un certo punto mi sono accorto che avevo un vuoto, ma un vuoto, ma un vuoto così grande, dentro, che io questo vuoto, non riesco a sopportarlo.

Io avrei voluto abbracciarlo fortissimo, ma non l'ho fatto.
Però gli ho sorriso e gli ho detto di tenersi strettissimo quel vuoto che sente, che è la cosa più preziosa che c'è nella vita, io credo. E che non è vano, mai.
Che si può essere felici nella vita.
A patto che quel vuoto si spalanchi in domanda.

Io, poi, ho pensato che al mio vuoto sono grata.
E che non potrei voler bene così tanto a Luis Camilo, se non sentissi anche io, sempre, una mancanza che mi spalanca.

Don't stop me now





mercoledì 30 gennaio 2013

Altre cose che non cambiano

Non c'è verso.
Dovunque ti trovi nel mondo, in qualsiasi epoca tu viva, la domanda statisticamente più frequente (e psicologicamente più snervante) che uno studente rivolgerà a un professore è, è sempre stata e sempre sarà:

"Prof, ha finito di correggere i compiti in classe?"


martedì 29 gennaio 2013

Se compri qualcosa, anche solo fai la spesa al supermercato, ogni tanto, non sono ancora riuscita a capire perché, ti chiedono il numero di cedula.

La cedula è la carta d'identità, per intenderci.

Come se in Italia dovessi andare, chessó, a comprare un paio di guanti e ti chiedessero un documento. Anche se paghi in contanti, eh.

E va bene.
Il punto è che sto monitorando la cosa da mesi e: non c'è verso di scoprire qual'è il criterio che usano.
A volte te la chiedono, a volte no.
Non dipende dall'importo nè dal tipo di oggetto acquistato, nè dal tipo di negozio (ho provato più volte nello stesso negozio e comprando lo stesso identico articolo, per dire).

Il sospetto terribile e purtroppo decisamente probabile è che un criterio non esista.
Cioè, è a caso.
Completamente a caso.
Criterio che in Colombia viene usato decisamente in maniera preoccupantemente frequente.

lunedì 28 gennaio 2013

When early in the morning

Stamattina c'era in cielo questa luna qui. Gigante e luminosa e terribilmente solitaria.
Una cosa da stringere il cuore proprio dalla bellezza pura e gratuita e incredibile.


sabato 26 gennaio 2013

Siamo andate a vedere Lincoln, il film di Spielberg sull'omonimo presidente.
Volete un consiglio?
Risparmiate tempo e soldi, state a casa e se proprio proprio vi prende la voglia di guardare un film su quel periodo storico, allora tanto vale rispolverare Il patriota di Mel Gibson, che non sarà stato un capolavoro ma comunque non era malaccio.

Davvero, una frignaccia lenta, insopportabilmente retorica, didascalica e con lo spessore umano e storico di una vaschetta di affettati in offerta all'iper.

Roba che, quando finalmente approvano sto benedetto 13esimo emendamento, esulti non tanto per il fatto storico in sè quanto per la consapevolezza che finalmente manca poco alla fine del film.

Poi ti spiace, eh, chè il soggetto sarebbe stato promettente e la recitazione di D.D. Lewis è comunque impeccabile ma non basta, no, non basta.

Delusione.

Tu sol, pensando, o ideal sei vero



giovedì 24 gennaio 2013

Addizioni

Allora oggi spediamo tutti i documenti per l'iscrizione all'aire, che in realtà sembra che prendere un appuntamento al l'ambasciata sia un'impresa degna di Ercole.

Il problema è che ai tempi colombiani bisognerà aggiungere quelli italiani.

Questo significa che le probabilità di farcel sul serio entro la data delle elezioni sono trascurabili o quasi.

Ma dato che non si sa mai e che la speranza è l'ultima a morire, noi ci proviamo.


mercoledì 23 gennaio 2013

Stamattina venendo a scuola abbiamo quasi ucciso un uomo.

Cioè.
Allora.
Spettate che respiro, che ho ancora il cuore che batte a mille.
Il fatto è che da queste parti attraversare la strada è tipo come quando i greci partivano per attraversare le colonne d'Ercole: non sai mica se tornerai mai a casa, insomma, perché le strisce pedonali non esistono, le strade sono trafficatissime, gigantesche e non è che nessuno si ferma, solitamente, se tu attraversi. E quindi. Insomma. È un'avventura.

Stamattina un tizio deve aver calcolato male le distanze e i tempi e si è praticamente buttato sotto la nostra ruta (il pulmino che ci porta a scuola).
Io l'ho proprio visto davanti al vetro, insomma.

Ho chiuso gli occhi e poi non so come il guidatore è riuscito a sterzare e boh, forse il suo angelo custode, credo, l'ha sollevato e riportato sul marciapiede, perché, io, giuro, non riesco proprio a spiegarmi come sia potuto sopravvivere.

E basta.
Per fortuna non è successo niente, insomma.
Cioè, sì. È successo ma senza gravi conseguenze.
Ora respiro, datemi un attimo.

Catch!



martedì 22 gennaio 2013


Certe volte proprio, penso, mi piacerebbe un sacco avere una macchina fotografica dentro al cervello che poi basterebbe pensare: click! e quello che guardi rimane immortalato in una foto.
Dopo non lo so come si fa a stampare o a mostrare la foto, tipo che ci sarebbe bisogno di una specie di dispositivo wireless che dal cervello comunica alla stampante o alla memoria del computer o così.
É che ci sono così tante cose, delle volte, che vorrei fotografare, ma poi non faccio in tempo o non posso e insomma, è un peccato davvero, questa cosa.
Tu immagina quanta bellezza si potrebbe conservare.
Per sempre.

Corri ragazzo corri



lunedì 21 gennaio 2013

Me regala...?

Succede questa cosa simpatica che a me mi fa sempre un po' ridere, che quando entri in un negozio, per dire o al bar e chiedi qualcosa, non so, una coca cola o qualsiasi cosa, insomma, l'espressione che si usa in spagnolo è: "por favor, me regala ( e qui ci metti la cosa che vuoi)..?"

Niente, a me mi fa ridere perché sembra che chiedi una cosa in regalo che invece la paghi, insomma, non è che te la regalano davvero.

Vabbè, occhei, chiedo venia.
Ho una buona scusa: domani iniziano gli scrutini e andranno avanti per 4 (dico 4) settimane.

sabato 19 gennaio 2013

venerdì 18 gennaio 2013

Icaro

Oggi all'intervallo chiacchiero con Daniela, una mia alunna di terza media.
Situazione familiare disastro totale e due fratelli maggiori, uno dei quali con problemi gravi di droga e alcol.

Mi racconta che a lei il sabato e la domenica piace uscire coi suoi amici, che poi sono gli amici di suo fratello. Che lei esce con loro ed è bello e divertente perché fumano e bevono e parlano e tornano a casa alle due di notte.

Io l'ascolto in silenzio, l'ascolto e basta e non dico niente.

Lei sta zitta qualche secondo, poi improvvisamente alza gli occhi, che fino a quel momento teneva bassi, mi guarda e aggiunge: "sí, però il problema è che nemmeno questo mi fa felice davvero, torno a casa che sono sempre triste".

Io continuo ancora a guardarla, senza parole e con il cuore che forse, penso, forse ora mi trabocca e mi finisce tutto in terra, penso.

Lei mi guarda e continua: "e a te, prof, a te cosa ti fa felice?"

E io, la prima cosa che mi è venuta proprio naturale dirle, a questo punto è stata:
"Tu, per esempio".

E l'ho vista sorridere.

didascalie

che queste due cose qui sotto sono dei regali.

a destra: pettinino cinese originale. me l'ha portato Diego dalla Cina. Ha raccontato un po' del viaggio e sostiene che in Cina non esiste la criminalità.
vabbè, facciamo che ci crediamo, più o meno.

a sinistra: particolare di disegno fatto da Christian. evidentemente astratto. coltiva doti da pittore o forse da grafico. nella dedica che mi ha fatto sotto sostiene che sono una prof. bellissima e bravissima.
anche su questo ci riserviamo dei margini di dubbio.

giovedì 17 gennaio 2013

The tempest



All'arrembaggio!

Allora noi oggi più tardi, gita tutti quanti all'ambasciata italiana per vedere se riusciamo a iscriverci all'aire per votare da qui.

Mi aspetto avventure rocambolesche, dati i precedenti.

Nel caso seguiranno fantastici resoconti, ovvio.

mercoledì 16 gennaio 2013



Tutto il mondo è paese

Perché ci sono cose che non c'è verso, sono davvero uguali in tutte le parti del mondo, identiche, ma proprio una cosa impressionante.

Ci sono cose che in ogni angolo di mondo è lo stesso e non dipendono nè dalla cultura, nè dalla lingua, nè dalla religione o chissà da quali altri fattori.

Identiche, ovunque.

Ad esempio: la fine dei quadrimestri.
E, ovviamente, gli isterismi da esaurimento nervoso annessi.

martedì 15 gennaio 2013



Sui giusti e sugli ingiusti

Ragazzi, comincia a far freddino e a piovere.
Mi han detto che solitamente febbraio e marzo sono i mesi delle pioggie.

Nel senso che comincia a piovere e va avanti anche per settimane.
Per ora fa freddo, il cielo è grigio e ogni tanto piove, ma non sempre.

Mi aspetto il diluvio universale da un momento all'altro.
E mi preparo ad affrontare le settimane senza mai il sole.

Considerando che ho già rotto 4 ombrelli, la cosa potrebbe rivelarsi più dura del previsto.

lunedì 14 gennaio 2013

Never let me go



Cose piccole ma belle assai

Oggi a scuola è tornato Diego, che è un mio alunno di seconda liceo, che ha la mamma che vive in Cina e così è andato a trovarla nelle vacanze di natale ed è rientrato oggi.

E lo so che è una cosa piccola, ma dato che lui è uno dei miei alunni preferiti, a me questa cosa oggi mi ha reso contenta proprio.

sabato 12 gennaio 2013

Ieri sera, per la cronaca, siamo andate al cinema e abbiamo visto un film che credo non sia ancora uscito, in italia, che il titolo originale è "The impossible" e parla dello tsunami del 2004 e la storia di questa famiglia travolta che poi sopravvivono tutti e si ritrovano.

Roba che ho iniziato a piangere dopo dieci minuti e ho smesso dopo un'ora e mezza solo per disidratazione, mica per altro.

The gift



venerdì 11 gennaio 2013

Quindi, domanda

Stamattina ho chiamato l'ambasciata italiana per capire cosa devo fare per poter votare da qui, a febbraio.

Mi hanno detto che devo iscrivermi all'aire (associazione italiana residenti all'estero).
Ho risposto (dato che sul sito dell'aire avevo già guardato), che all'aire non potevo iscrivermi perché ho ancora la residenza in Italia (e nessuna intenzione di cambiarla) e perché per potersi iscrivere é necessario risiedere all'estero per almeno un anno (cosa per me non ancora sicura al 100 per cento).

Allora, mi dice l'impiegato (colombiano), devi aspettare il 20 gennaio, chiamare e vedere se sei nelle liste dei residenti provvisori.
Ok, dico. E metto giù.

Ovviamente in seguito vengo a scoprire che i residenti provvisori sono: militari o impiegati regionali o statali che permangono all'estero su incarico pubblico per tempi brevi.
Controllo: non mi pare di indossare anfibi, nè di avere un'arma alla cintura.
Inoltre mi rendo conto che il tizio non mi ha nemmeno chiesto nome e cognome.
Quindi, domanda: come fanno a inserirmi nelle liste dei residenti provvisori, se non sanno chi sono e non sono nè un militare nè un'impiegata statale?

Quindi, domanda: come diavolo faccio a votare, a febbraio?

Quindi, domanda: perché dev'essere tutto così dannatamente difficile, qui?

It's blowing in the wind



giovedì 10 gennaio 2013

È qualche giorno, da quando sono tornata dal llano, che ho mal di denti.
Parte destra, in fondo, in basso, per essere precisa.

La mamma, dall'Italia, dice che lo sbalzo di altitudine può causare infiammazioni o acuirle.
Io la coscienza a posto veramente non ce l'ho, dato che a volte la sera mi dimentico di lavarmi i denti e sono anni che non vedo un dentista.
Non so nemmeno se mi sono spuntati i denti del giudizio, per dire.

Tengo a bada la cosa con massicce dosi di aulin e nel frattempo così ho scoperto che se da queste parti vai in farmacia e chiedi un medicinale ti senti chiedere: quante?
Nel senso che ti chiedono il numero di pastiglie che vuoi e non ti vendono mica la scatola intera, mavalà.
Ti vendono il numero di pastiglie che chiedi.
Che vabbè, sono rimasta attonita e non ho ancora capito se è geniale o senza senso, come cosa.

Dopodiché, mentre decido sul da farsi, scopro che la mamma di Juliana, la mia alunna di seconda liceo, è dentista.
Che questa cosa è la provvidenza, mi dico.
La provvidenza proprio, spiaccicata.

mercoledì 9 gennaio 2013

I rientri

Stamattina un mio alunno di seconda liceo, piuttosto sconfortato per essere tornato a scuola, vedendomi, mi ha chiesto: ma prof, ma perché è così sorridente, in un giorno così terribile, che ci tocca tornare a scuola?

E io non ho potuto che rispondergli la verità:
Perché sono contenta di poter stare di nuovo con voi.

Mi ha guardato perplesso, ma alla fine mi ha fatto un sorriso.

Welcome back



martedì 8 gennaio 2013

Non è mica troppo vero che ricominciare è dura.

O meglio.
Sí che è dura, certo.

Ma ricominciare è bello.
Hai davanti tutta una strada e la promessa di cose che accadranno e la possibilità di entrare di più nel cuore delle cose e di stare a vedere cosa succede e cosa ti aspetta e quale parte di te potrai scoprire.

E quindi.
Ricominciare è una cosa grande.

E poi domani rivedo i miei alunni e questa cosa mi fa lieta e in attesa.

lunedì 7 gennaio 2013

Far far west


Giusto per farvi capire in che razza di mondo vivo.

Qualche settimana fa, nelle stazioni del transmillennio (che è tipo la metropolitana di Bogotà), è apparso il seguente manifesto (vedi foto qui sotto).

Ebbene sì, è esattamente quello che pensate: una taglia.
Su una persona.
Ricercata.

Domani mi sa che mi informo su dove si trova l'ufficio dello sceriffo.

The kids aren't allright



domenica 6 gennaio 2013

fogada

ieri sera abbiamo fatto un falò ( fogada) e cantato tutt'attorno.
e qui sotto c'è la foto del falò e poi la faccia bella di valentina.
e gli amici, insomma, che scaldano almeno quanto il fuoco, dico io.





sabato 5 gennaio 2013

Oggi abbiamo fatto una passeggiata nella selva e visto anche un sacco di animali, tra cui le scimmie.
La selva è un posto incredibile.

È un bosco, ma con la vegetazione foltissima e gli alberi alti e c'è un umidità incredibile ed è proprio selva amazzonica, insomma.

E c'è un sacco di acqua.

Lo so che lo stile è ancora quello da tema delle elementari.

Se continuo così c'è il rischio che il prossimo post invece che le foto, sotto faccio un disegno.








venerdì 4 gennaio 2013

Allora oggi abbiamo fatto questa gita al fiume e fatto il bagno e ci siamo tuffati da una roccia e abbiamo giocato e io ho vinto una gara di nuoto e dopo siamo andati sulla civa e ci siamo sdraiati nelle amache e faceva caldo ma stare con gli amici è bello.

E sembra un tema di prima elementare ma va bene lo stesso.










giovedì 3 gennaio 2013

Tornare al llano comunque è una cosa bella.
Fa un caldo che quasi non si respira ma ci si sente abbracciati.

Sarà la gente, che è accogliente in un modo silenzioso e fermo.
O forse è la pianura, che mi ricorda tanto casa.

Tornare al llano è un abbraccio verde e giallo.


mercoledì 2 gennaio 2013

ieri notte sono tornata a bogotà e oggi ho conosciuto la malinconia che ti sbriciola il cuore: quella di quando qualcuno parte.

domattina riparto per andare tre giorni al llano, con un po' di amici, che saranno tre giorni in un soffio e dopo si ricomincia e va bene.

punto.

ogni tanto anche io divento triste ma triste tanto.

voi non vi preoccupate, per fortuna di cose da guardare ce ne sono di infinite.
devo solo alzare gli occhi.




martedì 1 gennaio 2013

Faccio ciao ciao con la mano dal finestrino dell'aereo che sta per decollare e mi riporterà a Bogotà.

Saluto come una bambina.
Dico ciao e probabilmente addio al mare dai sette colori, alle palme, le navi arrugginite incagliate nella barriera corallina, alla sabbia bianca, ai granchi bianchi anche loro e con gli occhi sporgenti, a lucertole blu con la coda lunghissima, ai ragazzini in almeno tre, quattro, una volta anche cinque su un solo motorino, alla musica reggae sparata dagli stereo dei locali, alle nuvole velocissime e bianche, alle isole viste da lontano che sembra di essere in un episodio di Corto Maltese o in un film di quelli coi pirati affascinanti, alle case di lamiera e calcinacci dei quartieri non turistici, con le mutande e le canottiere stese ad asciugare nei porticati di legno, alle noci di cocco cadute sulla spiaggia, al mare tiepido e salatissimo, al vento forte, alle stelle a centinaia nel cielo.
Alle mani con me.

Faccio ciao con la mano.
Oggi ho gli occhi più grandi.

Bye bye