Ieri abbiamo fatto una giornata di convivenza studio con la terza media ed eravamo in questa fincha appena fuori da Bogotà.
La fincha è una specie di casa-accoglienza-fattoria...probabilmente in Italia la chiameremmo agriturismo o qualcosa del genere. Qui appena fuori dalla città ce ne sono tantissime e sono dei bei posti.
Comunque.
Abbiamo studiato-giocato tutto il giorno ed è stato molto bello e utile.
Alla fine della giornata Andrès, uno di loro, ha detto: "io non credevo fosse possibile che studiare e stare insieme potesse essere così bello. Ho scoperto tante cose, oggi. E ho capito che anche i miei compagni possono diventare miei maestri"
Io continuo a sorprendermi di come spesso non ci aspettiamo niente e la realtà continua ad accadere, a corrispondere, a verificare che sì, è buona e risponde.
E noi come niente fosse, spesso: punto a capo e facciamo finta di niente. Siamo spesso così abituati alla menzogna e alla delusione (che viviamo innanzitutto con noi stessi), da fare una fatica tremenda ad ammettere che la verità è molto più sincera con noi di quanto noi lo siamo con lei.
Amen.
Fine della predica.
Ci tenevo a dirlo, peró.
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