domenica 28 aprile 2013

para que?

In spagnolo ci sono queste due congiunzioni porqué e para que.
Di per sè corrispondono ai nostri: perchè e affinché. Anche se in realtà non è proprio così.

Cioè porquè indica una causa. Para que indica lo scopo, il "motivo finale" il vantaggio a cui si arriva facendo qualcosa.

Ora, ieri sera passando davanti al supermercato per andare a comprare la pizza e incontrando, come al solito, lungo la strada, una serie infinita di poveri e gamin ai bordi delle strade o la signora fuori dal supermercato, vestita di stracci, che vendeva fiori e borse per la spazzatura, così come davanti a tante cose che mi succedono o a tante situazioni piene di dolore che mi capita, più o meno da vicino, di incontrare, ho cominciato a intuire una cosa:

che spesso ci facciamo la domanda sbagliata.

Ci chiediamo porquè.
Cercando una risposta che difficilmente sarà possibile trovare e che non fa altro che sottolineare l'ingiustizia della situazione che ci troviamo a guardare, a volte tanto evidente e schiacciante.

mentre invece dovremmo chiederci: para que?
e cioè: dove porterà, questo dolore che vedo, questa ingiustizia a cui sono di fronte, questa fatica, questo problema?
dove mi porterà? a cosa mi servirà? cosa ci guadagnerò?

perché questa domanda, invece, apre lo sguardo e fa respirare.
e sempre, credo, ha una risposta.
anche quando ci vuole del tempo per trovarla.


2 commenti:

  1. sei uno spettacolo grazie

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  2. Ogni tanto i tuoi post me li salvo sull'aifon e ogni tanto li rileggo. Tipo questo.

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