martedì 19 febbraio 2013

Eureka

Ho scoperto perché da queste parti la pasta fa davvero schifo.
Sì, anche se è la barilla che ti è arrivata in regalo direttamente dall'Italia.
Sì, anche se la cucini tu, italiana, con ingredienti italiani.
E sì, anche se io in realtà in questi giorni mica posso mangiarla.

Il punto è puramente fisico.
O chimico.
Insomma, scientifico.

È che siamo (ricordiamocelo) a 2.800 metri.
E a questa altitudine l'acqua non bolle.
O meglio, bolle in tempi diversi rispetto a quelli italiani.
E bolle peggio, per cui, anche se alla fine bolle, quando ci butti la pasta ci mette un sacco di tempo a riprendere la temperatura di ebollizione che serve a cuocere bene la pasta.

Il risultato finale è che sempre (sempre), rimane stracotta fuori e quasi cruda all'interno.

Son tragedie, queste, non dite di no.

4 commenti:

  1. Il punto è che quando bolle è più fredda (circa a 90°C anziché a 100°C, a quelle altezze)! Deve essere una cosa davvero terribile la pasta crudascotta...

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    1. @ilaria: terribile, confermo. Accidenti alla scienza.

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  2. (Io avevo già commentato, ma non lo so, boh, forse no, ricommento)
    http://luby78.blogspot.it/2011/02/pasta-in-pentola-pressione-tempo-e.html

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  3. profe!!! bisogna usare la pentola a pressione... ;)
    la fisica aiuta!!
    un bacione

    mc

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