lunedì 25 febbraio 2013

Ad esempio io ero arrivata a sabato sera che non ne potevo più di niente, letteralmente.
Che, tra il dente che mi faceva (mi fa) ancora male e la consegna delle pagelle la mattina (del sabato) (alle sette del mattino, sigh) e la settimana infernale che era trascorsa e insomma, un po' di cose, io alla fine ero arrivata a sabato sera che desideravo solo due cose: che l'analgesico facesse effetto e andare a letto il prima possibile.

Invece avevamo gente a cena, che li aveva invitati Irene, una coppia giovane, con quattro bambine piccole, la più piccola aveva 6 mesi, le due più grandi che sono gemelle fanno la quinta elementare.
Per dire.
Non è che facessi proprio i salti di gioia, ecco.
Che avrei solo voluto starmene serena e tranquilla.

Invece.
Invece poi è successo che loro erano incredibili e sentirli parlare della loro famiglia e vedere come si trattavano tra loro e come stavano con le loro 4 figlie...insomma...mi ha commosso e sorpreso e niente.
Alla fine della serata ero proprio contenta di averli conosciuti e di essere stata del tempo con loro.

Per dire quello che può succedere anche quando non ti aspetti niente.

Per dire come la realtà sia capace di sorprenderti, sempre.

Per dire come le cose consolino anche quando non ce lo aspettiamo.

Per dire.

(Poi, vabbè, se il dente facesse meno male sarei anche più serena, eh, che sto cominciando a stufarmi, sinceramente.)

3 commenti:

  1. "Per dire quello che può succedere anche quando non ti aspetti niente."
    Io domattina parto per 5 giorni di gita, che con tutti i casini che ho in testa non sarà facile. Penso che terrò a mente anche queste belle cose che scrivi.
    Grazie.

    F.

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  2. @F: goditi la gita!!! Ma fino in fondo, peró. Sono sicura che ci sarà un sacco di bellezza che ti aspetta per sorprenderti!
    i

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  3. Lo sguardo con cui guardi la vita è meraviglioso,... però riposati un po', ranocchia!

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