mercoledì 27 febbraio 2013

Dal tramonto all'alba (cit.)

Anche il fatto che l'alba e il tramonto quasi non esistono, mi accorgo, ora, è destabilizzante.

Cioè: apro gli occhi alle cinque e mezza ed è buio pesto.
Il tempo di bere il caffè e lavarmi i denti (cosa a cui presto particolare attenzione, ultimamente) ed è pieno giorno.
Pieno proprio, col sole (se non piove) già alto, insomma.

Ma vabbè, questo sarebbe il meno, che tanto la mattina non è che ho la forza di accorgermi più di tanto delle cose.
È il tramonto, che mi manca.
Quel lento passare dal giorno alla sera alla notte.
Quello scolorire leggero della luce e dei colori, che è dolce e ti accompagna piano verso il riposo.
È questo che mi manca.
Arrivare a casa alle sei, che la luce c'è ancora tutta e dopo meno di mezz'ora ritrovarsi nella notte scura scura...questo,  mi accorgo dopo alcuni mesi, mi è faticoso.

Come ricevere un pugno forte sulla testa.
Non è un dramma, no.
Però è un fastidio.
Hai sempre l'impressione che qualcuno ti abbia tolto il tempo da sotto i piedi, trafugandolo invisibilmente.

Rimane sempre un po' l'impressione di un furto.

Nessun commento:

Posta un commento