venerdì 14 giugno 2013

Il mio quasi-compleanno

Allora.

Oggi è il mio compleanno.
Ve lo dico, nel caso in cui faccialibro non ve l'abbia già ricordato.
(Parentesi: non ci rimangano male, per favore, tutti quelli - un centinaio, credo, molti dei quali tra le altre cose non sono sicura di sapere chi siano - che mi hanno fatto gli auguri, appunto, su feisssbuc...ma la verità è che - come sicuramente avranno notato tutti i miei, appunto, "amici" feisssbucchiani...io, in quel posto lí, non ci sono molto. Ho anche tutte delle mie buonissime e validissime ragioni che non spiegherò ora, rimando la cosa. Ma era per dire che  ringrazio tutti anche se, a dire la verità, a me gli auguri su faccialibro mi fanno sempre un po' di tristezza perché mi danno sempre l'impressione che in realtà sia faccialibro a ricordarsi del mio compleanno, non le persone che lo usano. Ma comunque. Grazie lo stesso, eh, non è che i vostri auguri valgano meno, mi hanno comunque riempito di gioia e gratitudine)

(Occhei. Mi sa che ho appena fatto un disastro e offeso un centinaio di persone. Amen. Chiedo scusa.)

Comunque.
Volevo dire che sto scrivendo questo post sul mio compleanno nel giorno sbagliato.
O forse nel giorno giusto.
Non lo so, è una faccenda complicata.
Per due motivi.

Il primo è banale e anche abbastanza tristerrimo. 
Ed è che domani sarò a scuola tutto il giorno, chè la mattina abbiamo la riunione preliminare per l'esame di terza media. E al pomeriggio c'è lo scritto di italiano.
Quindi esco di casa alle sette e torno alle otto-nove.
E quindi non avrei tempo per scrivere.

E vabbè. (Triste, vero?)

La seconda è che questa cosa è stranissima e non l'avevo mai vissuta e non so bene cos'è ma funziona così:
Che ora è già domani, in Italia, e quindi è il mio compleanno. Ma qui ancora no, che sono le sette di sera. 
Quindi compio gli anni in Italia ma non ancora in Colombia.
Ed è una faccenda strana di cui non so bene cosa pensare.

Detto questo, non lo so.
Compiere gli anni così lontana da casa mi sembra un pochino che li compio meno.
Non vi so spiegare perché.
Deve avere a che fare con le radici.
Cioè, tipo: se sei un albero e piove a 4 kilometri da te, l'acqua che ti arriva è pochina, no?
Mentre se ti piove sulla testa le radici bevono che è una meraviglia.
Non so, credo sia più o meno per questo.

Come se gli auguri fossero pioggia che piove lontana dalle mie radici.

Però, d'altra parte, questa cosa del fuso orario del non sapere bene quando guardarmi allo specchio per farmi gli auguri mi ha fatto scoprire una cosa grande: ed è che, in fondo, il regalo bello di cui ci si ricorda il giorno del proprio compleanno è di esistere. Che non è mica una cosa scontata, esistere.
Un sacco di cose non esistono, per dire. E anche di persone.

Io invece esisto.
Allora ho pensato che non importa poi tanto dove piove, a quanta distanza dalle mie radici.

Perché quando esisti hai radici profondissime.
E se vai in fondo in fondo nel terreno trovi acqua che magari non era nemmeno piovuta per te, ma disseta tantissimo.

(Ora, ditemi voi se è normale scrivere un post così delirante il giorno del mio quasi-compleanno)
(Vabbè.)
(Vi ho già detto che son quindici giorni che siamo senza acqua calda?)
(E che domani inizio con gli esami?)
(E poi, vabbè, evidentemente l'età che avanza comincia a farsi sentire, cosa vi devo dire?)

2 commenti:

  1. Una pioggia di auguri dalla tribù dei greci.
    R.

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  2. Inanzitutto secondo me non devi scusarti perché é verissimo quello che hai detto.
    (fosse per me facebook sarebbe già morto e sepolto, per un sacco di ragioni)

    Seconda cosa, io ho compiuto 15 anni in Scozia, 16 in Inghilterra e 17 a New York. Forse un po' capisco.
    Poi forse l'ho vissuta un po' diversamente, che c'era sempre qualcuno che era partito con me. (e poi le compagne di viaggio che ho trovato a NY mi hanno fatto la festa, anche se ci conoscevamo da poche settimane, roba da pazzi!)

    Bellissima la cosa delle radici, comunque.

    ¡FELIZ CUMPLEAÑOS!

    F.

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