lunedì 3 giugno 2013

o natura, natura (cit.)

Comunque il fatto è questo: appena esci da Bogotà, che pur essendo circondata dalle montagne (che è consigliabile non visitare, perché ci sono i guerriglieri...) è una metropoli gigantesca, ti ritrovi in mezzo a una natura che fa impressione.

cioè.
non so se riuscirò a spiegarmi.

ma l'impressione è che qui la natura sia più natura.
una specie di natura molto molto natura.
una natura potentissima.

gli alberi sono alberi-alberi.
i fiori sono fiori-fiori.
e i colori.
e le montagne.
e le pianure.
e tutto, insomma, andrebbe detto il nome per due volte di seguito, per rendere bene l'idea.

allora ho pensato ai primi che sono arrivati qui in sud America: gli spagnoli, i portoghesi e compagnia bella.

Come si devono essere sentiti, in mezzo a questo mare di natura-natura grandissima e imponente e con una forza dentro che quando la guardi dopo un po' quasi ti fa male agli occhi, tutta insieme così.

ho pensato che si devono essere sentiti davvero piccolissimi e inermi.

e che forse la violenza che (a volte) (purtroppo) (forse) hanno usato...bhè, in realtà era paura.
e senso di sproporzione.



2 commenti:

  1. leggendo il tuo blog a noi viene da dire due, volte ilaria ilaria
    che spettacolo
    un abbraccio
    molto amati

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  2. A parte che concordo con l'anonimo qui sopra.
    Ieri sera alla festa é spuntato all'improvviso un amico che abita su in montagna vicino alla svizzera, e tra le altre cose ha raccontato che si é messo a fare l'orto.
    E parlava di questo fiore giallissimo (che qualcuno gli ha pure rubato!) come se fosse la cosa più bella del mondo, con un entusiasmo incredibile.
    Penso che la Colombia gli piacerebbe un casino.

    PS. bellissime foto, come sempre.

    F.

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