venerdì 5 ottobre 2012

Trionfi la giustizia proletaria!

In questi giorni, a volte, tornare a casa in taxi é difficile.

Io vivo vicino all'università nazionale, che é un'università statale tra le più importanti del paese.

Ultimamente ci sono molte manifestazioni di studenti.
Ieri hanno incendiato una macchina.
Tutta la zona é presidiata dai militari e a volte finiscono in scontri piuttosto violenti.
Spesso qualcuno finisce all'ospedale.

Ieri, tornando a casa in taxi, abbiamo dovuto fare una strada alternativa perché di fronte all'università la polizia e l'esercito bloccavano le strade e sparavano acqua con gli idranti e gas lacrimogeni contro gli studenti manifestanti.

Il problema più grave mi sembra però un altro: quando infatti ho domandato contro chi o contro cosa protestano, nessuno (nemmeno dei colombiani) ha saputo darmi una risposta degna di tal nome.

"Contro la polizia, contro il governo, un po' contro tutto", mi rispondono.

E io non capisco.

Dopo ci penso e mi accorgo di quanto é diverso avere qualcosa da proporre o da affermare rispetto ad avere qualcosa da distruggere.
E quanto invece sia tremendamente più facile e più immediata la tentazione di lamentarsi, protestare, distruggere, appunto, senza però avere chiaro qual'è il punto da cui ricostruire.
Io questo lo vedo continuamente, in me, nelle mie giornate, nel mio lavoro.
Vederlo esplodere così, qui, a livello "sociale" o politico, peró, é impressionante.

1 commento:

  1. "Contro la polizia, contro il governo, un po' contro tutto"... come qui da noi:

    http://www.tempi.it/formigoni-si-deve-dimettere-per-colpa-della-moratti-ah-no-della-gelmini-mi-pare#.UHCbNq53DKQ

    Alfa

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