mercoledì 5 settembre 2012

i-pensiero

Mi mancano tante cose, ma tante tante, che ho lasciato in Italia.
Le persone, innanzitutto, ovviamente.
O meglio: la quotidianità di certe facce. O anche la modalità di molti rapporti che con la distanza fisica, inevitabilmente, cambia.

La mancanza, la nostalgia, è una cosa potentissima.
E può essere pericolosa. O per lo meno ambigua.

Può indurti a credere che quel che ti manca è più importante di quel che c'è.

Invece.
Invece in questi giorni sto scoprendo che quello che mi manca c'è.
E quel che c'è è così imprescindibile e grande che tiene con sè anche tutto quel che mi manca.

1 commento:

  1. Ti confesso che l'ultima frase l'ho letta due volte, poi ho detto: ha ragione! Noi siamo adesso, qui in questo luogo, ed è tutto. Pansare al prima o al dopo, all'altrove, è solo un modo di fuggire da qui, adesso, noi stessi. L'oggi è l'unica cosa che realmente teniamo tra le mani.
    La verità in tre righe, complimenti davvero, cara i :)
    Dal tuo archivio ho notato che siamo nate insieme, siamo venute al blogger mondo negli stessi giorni. Passa da casa mia, se ti va. A presto

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