giovedì 20 settembre 2012

de agenda (scolastica e non solo) quotidiana (parte seconda)

I ritmi della vita qui sono tanto tanto tanto diversi a quelli a cui sono abituata.

Ora comincio a prendere il ritmo, ma non troppo.
Sto ancora facendo molta fatica.

Funziona così:
- alle 5.30 suona la sveglia (argh)
- entro le 6.15 dobbiamo uscire di casa, perchè alle 6. 20 passa, all'angolo, la ruta dei professori (un pulmino che ci porta a scuola, siamo tutti schiacciati come sardine, ma almeno non abbiamo il problema di cercare un taxi tutte le mattine eccetera)
- alle sette meno un quarto bisogna essere a scuola e in servizio: arrivano le rute dei ragazzi, ogni professore è assegnato a una ruta, bisogna contarli quando scendono dalla ruta, firmare un foglio, portarli in cortile, dal quale, poi, quando suona la campanella, si sale nelle classi, ciascuno col professore della prima ora.
- a questo punto inizia la giornata scolastica che, per i ragazzi, come già precedentemente raccontato qui, finisce alle tre e mezza.
- per i professori dipende: il martedì e il venerdì si deve rimanere a scuola fino alle cinque del pomeriggio. A volte ci sono delle riunioni, a volte ci sono delle Assemblee coi genitori (che si possono protrarre anche fino alle sette- sette e mezza di sera) e, comunque, quasi mai è dato sapere con anticipo cosa si farà quel pomeriggio. L'idea è che tu il martedì pomeriggio (o il venerdì) vai dalla coordinatrice e chiedi: ma oggi c'è qualche riunione? Lei a volte ti risponde di sì, a volte di no, e, anche quando ti risponde di sì, non sempre è in grado di dirti con chi e di che cosa si parlerà. Insomma, su questo aspetto diciamo che l'organizzazione non è il massimo.
- comunque: alle tre e mezza, o alle cinque o alle sette e mezza di sera, in qualche modo, la giornata a scuola finisce e si torna a casa.
- a tornare ci si mette...bhè...dipende dal traffico. Diciamo da un minimo di mezz'ora in taxi a un massimo di un'ora e mezza, dipende dall'orario.
- a questo punto sei a casa. Quando è presto magari sono anche circa le quattro e mezzo del pomeriggio. Che sembra presto, sì, ma non lo è.
- perchè.
-eh, perchè sei già stravolta-cotta-distrutta (vi ricordo che la sveglia era suonata alle cinque e mezzo del mattino...dunque comunque son già quasi 12 ore che sei in piedi)
- studi un po', fai la spesa, cucini e si fanno le otto e mezza- nove.
- mangi. lavi i piatti, studi ancora un pochino (fin quando ti reggono gli occhi)
- a questo punto vai a letto.
- dieci e mezza massimo.
- chè se no la mattina dopo sei uno zombie (e non citiamo l'insonnia, che è meglio)

Quindi.
No, è solo che io un po' di fatica anche da questo punto di vista la sto facendo.
La cosa che sto scoprendo è che davvero la fatica può essere una grande risorsa.
Costringe davvero (davvero), se la prendi sul serio, a chiedersi perchè, per chi vale la pena fare la fatica.
Questo mi aiuta. Non mi fa dare per scontato (quasi) niente.

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