giovedì 29 novembre 2012

Rimanere commossa, ma proprio commossa, in una sola semplice, lunghissima, terrificante, faticosissima, interminabile, giornata (di ieri) da:

- Juliana che mi aveva detto: domani non vengo a scuola, forse, perché operano mio cugino alla gamba. E io che le avevo detto: se domani non vieni, mi mancherai. E credo che se rimani a casa solo perché sei preoccupata ti perdi il meglio, perché la preoccupazione è comprensibile, ma non farà andare meglio o peggio l'operazione, mentre se tu domani a scuola vieni, tutto quello che vivi sarà un guadagno. Lei che il giorno dopo viene a scuola e mi dice: prof, non potevo non venire se c'era lei che mi aspettava.

- una telefonata via Skype bellissima, bellissima proprio, con un amico che poi c'erano anche degli altri amici ed è stata una sorpresa bellissima e dirsi le cose più vere che si vivono, in pochi minuti, anche con la connessione che fa schifo e, alla fine, capire che non sto perdendo niente ma sto guadagnando tutto cento volte tanto.

- Santiago (un mio alunno di terza liceo) che ieri sera mi scrive una mail per dirmi: sa, prof, a me piace scrivere e scrivo delle cose e non é che per caso domani posso portargliele e lei se a voglia le legge e mi dice cosa ne pensa? Sentire il cuore che fa le capriole perché la bellezza salverà il mondo (cit.) e io ho l'illustre privilegio di lavorare al Suo servizio tutti i sacrosanti benedetti giorni.

Oh, tutto questo in un giorno solo.
Poi ci son quelli che hanno il coraggio di dire che non succede mai niente, ma tu pensa, che assurdità.

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